L'omofobia esiste ed è un problema concreto da affrontare con competenza

L’associazione L’Altra Città presenta un libro che ha coprodotto insieme all’associazione Pratika di Arezzo per l’editore Liguori di Napoli. Si tratta del primo libro di una collana editoriale interamente dedicata all’empowerment, un concetto non facilmente traducibile in italiano che significa “capacità di controllo sulla propria vita e sul proprio futuro”. Il libro tratta un argomento che in questi giorni è stato in vario modo affrontato anche dai giornali locai: l’identità sessuale, con particolare riferimento alla prevenzione dell’omofobia. Il libro, che è già nelle librerie e che, dopo essere stato presentato alla Camera dei deputati, martedì prossimo sarà presentato nella sede del Consiglio Regionale della Toscana a Firenze, sta ricevendo molti riconoscimenti da parte di intellettuali e pedagogisti impegnati sul fronte dei diritti civili. In attesa di organizzare una presentazione qui nella nostra città, abbiamo pensato di promuovere la conoscenza del volume per dare un contributo culturale al dibattito che si è svolto prevalentemente sulle pagine dei giornali. Di fronte alla negazione dell’esistenza stessa dell’omofobia, ovvero di un atteggiamento esplicitamente discriminatorio, lesivo dei diritti delle persone omosessuali, è importante dire che l’omofobia è un fenomeno concreto, che provoca la sofferenza di molte persone. In particolare, sostengono gli autori del libro, “La diffusione dellíomofobia rappresenta un rischio per lo sviluppo psicologico dei giovani omosessuali o per chi viene percepito come tale. La ricerca scientifica ha riportato come l’omofobia nelle scuole abbia dei costi per le vittime in termini di scarso rendimento, evitamento della scuola, bocciature, depressione, tentato suicidio e suicidio”.
Di fronte ai dati riportati dagli organismi internazionali e di fronte al ricordo – siamo a pochi giorni dalla Giornata della Memoria – delle 50.000 vittime omosessuali durante il nazi-fascismo, appare quanto meno inopportuno un atteggiamento superficiale, semplicistico, che non tiene conto della complessità dell’argomento e della letteratura scientifica e storica che potrebbe invece aiutarci ad avere un approccio più laico, libero e costruttivo.
Abbiamo il desiderio di esprimere la solidarietà alle associazioni e alle singole persone  che si sono sentite offese da affermazioni che non esitiamo a definire omofobiche, con particolare riferimento agli adolescenti che in questo momento frequentano le scuole della nostra città e si sentono impotenti di fronte ad una cultura che li chiama al silenzio o alla fuga. E, soprattutto, desideriamo, insieme ad uno degli autori del volume L’identità sessuale a scuola, Federico Batini, docente di pedagogia sperimentale all’università di Perugia, metterci a disposizione per portare un contributo positivo, scientificamente fondato e costruttivo al dibattito sull’identità sessuale. Simone Giusti, responsabile Ricerca e Sviluppo dell’associazione L’Altra Città

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