Rave della Sostanza, una giornata dedicata all’accoglienza

Rave, la bestia nera di tanti genitori. E anche di tanti giovani che, dopo le false partenze, gli errori e le conquiste delle generazioni precedenti, sono finalmente arrivati a definire un proprio sistema di valori abbastanza coerente, nel quale: “le feste, la musica, i locali sì, i rave, NO”.

Ma per Claudia Francardi e Irene Sisi, fondatrici dell’Associazione Amicainoabele, un rave è proprio il punto di partenza: quello a causa del quale il figlio di Irene aggredì due appuntati dei Carabinieri, a Sorano, causando la morte del marito di Claudia. Ecco perché “Rave della sostanza – Una giornata dedicata all’accoglienza” può rappresentare un esempio pratico di come si possa trasformare qualcosa di notoriamente pericoloso e non controllato in un momento di condivisione e pace. L’evento, organizzato in collaborazione con Legambiente-Festambiente di Grosseto, si svolgerà, nella sua prima edizione, il prossimo 24 aprile a Rispescia, all’ex Enaoli, nel Parco regionale della Maremma, da anni sede di Festambiente, e riunirà persone che come Claudia e Irene credono che la giustizia riparatrice e la riconciliazione siano vie praticabili attraverso l’incontro e la comprensione reciproca.

«L’Associazione Amicainoabele è nata per far conoscere la nostra storia e il nostro percorso – ha commentato Claudia Francardi. – Con il “Rave della sostanza” vogliamo mandare il messaggio che col dialogo e l’accoglienza due mondi opposti possono stare nello stesso spazio vitale». I mondi opposti naturalmente sono quelli delle vittime e dei colpevoli, e si possono avvicinare, secondo Irene, che aggiunge: «Bisogna lavorare sulle proprie fragilità. Con la nostra piccola esperienza, che può essere anche grande, vogliamo mostrare che ce la possiamo fare». Difficile per molti reagire a un fatto di tale portata tragica in maniera così calibrata e propositiva: eppure le due donne hanno avviato un dialogo amichevole per promuovere e diffondere la cultura dell’accoglienza con l’esempio.

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Anime sospese, un libro sulle voci dei migranti

copertina del libro

Racchiudere in un libro i pensieri, le voci, le esperienze di chi molto spesso ha difficoltà ad essere ascoltato: sia perché vive in situazioni borderline, sia perché nella maggior parte dei casi non padroneggia a sufficienza una lingua diversa dalla sua. Chi sono queste persone, cui Clelia Pettini, giornalista e autrice, decide di dedicare il libro Anime sospese (Effigi, 2016)?

Parliamo di migranti, una categoria di persone sulla quale ricade molta attenzione ultimamente, proprio perché rappresenta una delle più urgenti problematiche che la nostra epoca si trova a far fronte: concetti come quello di accoglienza, di integrazione, di coesistenza tra culture, e prima ancora di solidarietà – nel senso vero e proprio di aiuto materiale – muovono alla riflessione e alla ricerca di soluzioni un grande numero di persone e di associazioni.
Il fenomeno migratorio che stiamo vivendo è complesso, e destinato a modificare profondamente la nostra idea del mondo: Clelia Pettini raccoglie nel suo libro le voci e le testimonianze di alcuni dei protagonisti di questa storia, raccontando fatti, ricordi, esperienze che ci portano a interrogarci sulle luci e le ombre di un modello di accoglienza che sta ancora sperimentando le proprie possibilità.

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5 per Mille. Trasforma la tua dichiarazione dei redditi in un'azione di solidarietà

Le Onlus dell’Associazione L’Altra Città investono il 5 per mille nel sostegno al programma terapeutico di accoglienza delle persone con problemi di dipendenza, povertà e disagio, reinserimento soggetti svantaggiati.

 

Vi invitiamo a sostenere tali attività FIRMANDO nel riquadro destinato alle ONLUS e inserendo il codice fiscale dell’organizzazione scelta

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