La città competente: il volontariato come percorso di formazione

Simone Giusti e Andrea Caldelli
In collaborazione
con associazione
LʼAltra Città, Grosseto

Briciole
Trimestrale del Cesvot – Centro Servizi Volontariato Toscana
n. 16, Aprile 2008
Reg. Tribunale di Firenze n. 5355 del 21/07/2004
Direttore responsabile
Cristiana Guccinelli
Redazione
Cristina Galasso

Prodotto realizzato nell’ambito di un sistema di gestione certificato
alle norme Iso 9001:2000 da Cisqcert con certificato n. 04.1035

Briciole è il nome che abbiamo dato alle pubblicazioni dedicate agli Atti dei Corsi di Formazione. I volu-
mi nascono da percorsi formativi svolti per conto del Cesvot dalle associazioni di volontariato della
nostra regione i cui atti sono stati da loro stesse redatti e curati.
Un modo per lasciare memoria delle migliori esperienze e per contribuire alla divulgazione delle temati-
che di maggiore interesse e attualità.
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Premessa
Enzo Capitani, presidente dell’associazione L’Altra Città
Una città competente è una città che conosce le proprie responsabilità. È una città che
conosce le proprie potenzialità e per questo le coltiva. È una città che sa che la sua prima
responsabilità consiste nel condividere e trasferire, a tutti i cittadini, le proprie responsabilità
e potenzialità.

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Strumenti narrativi per la vita quotidiana

Personaggi che nascono: 
la co-costruzione di mondi possibili
Lo strumento
A coppie. Individuate un ambiente, esterno o interno: un parco, una strada, una casa,
oppure in auto, a scuola ecc. Poi scegliete dei personaggi, uno a testa, i quali dovranno entrare in
relazione attraverso il dialogo. Quando queste scelte preliminari sono compiute, annotatele nella
scheda qui sotto. Ora siete pronti per scrivere: ciascuno diventa un personaggio. Uno comincia a
parlare, l’altro risponde, e così via finché la storia non comincia a prendere corpo.
Dopo aver scritto i testi è opportuno leggerli ad alta voce. Ciascuna coppia può leggere il Approfondimenti
Il gioco mette in evidenza due aspetti fondamentali della scrittura di racconti e della loro
lettura o ascolto. Inoltre, mette in risalto il fatto che quando si ascolta o legge, ovvero quando si
interpreta un testo narrativo, la nostra mente esercita un’attività di tipo narrativo in tutto simile a
quella della mente che narra.
Il gioco, quindi, illustra una delle regole di base nella scrittura creativa: per evitare discorsi
inutili e noiosi, per ottenere l’attenzione di un numero alto di persone – anche molto diverse da noi 
che scriviamo – e per creare dal nulla storie che possono prendere una direzione inattesa anche
per lo stesso autore, è sufficiente mettere in azione dei personaggi, farli agire – e il dialogo è
un’azione  che come tale si svolge nel tempo – all’interno di uno spazio definito.

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Modelli didattici e competenze

Modelli didattici e competenze Simone Giusti
L’Altra Città Per cominciare: un punto di vista
•1) nessuna azione didattica è neutra,
ciascuna azione rimanda a una teoria e
ad una visione del mondo;
•2) l’assenza di controllo sui propri
modelli didattici mette l’insegnante in
una condizione di impotenza ed è una
della cause che concorrono a rendere
scarsamente efficace il sistema
dell’istruzione.

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Un approccio narrativo all'educazione interculturale

S. Giusti, Un approccio narrativo all’educazione interculturale.
Estratto da: Le risorse interculturali della scuola, con un saggio di Dario Antiseri, Lecce, ed. Pensa, 2008
1/8 Un approccio narrativo all’educazione interculturale di Simone Giusti Lo stile narrativo adottato intende favorire la “produzione  di
senso” da parte del lettore e nello stesso tempo dare voce alle
cultura “altre” che fanno continuamente irruzione nel nostro
discorso, perché non possiamo conoscere noi stessi  se non
attraverso gli “altri”.
Giuseppe Mantovani, L’elefante invisibile 1. Pensiero narrativo e scienze umane In quest’ultimo quindicennio è cresciuto constantemente l’interesse per l’approccio narrativo in
ambito pedagogico-didattico e nello studio della comunicazione, alla cui origine possiamo collocare
almeno due fenomeni: 1) il ritorno alla narrazione nelle arti e nei media; 2) l’emergere progressivo
dell’interesse per la narrazione in tutti i settori delle scienze umane.

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